Abeo dona una nuova area di attesa al Pronto Soccorso Pediatrico

Un nuovo spazio coloratissimo, più accogliente e funzionale attende i piccoli pazienti e le loro famiglie che usufruiranno del pronto soccorso pediatrico dell’Asst di Mantova. Grazie all’impegno e al sostegno dell’associazione bambino emopatico oncologico Abeo Mantova, è stata infatti appena completato l’allestimento della nuova area di attesa, primo tassello di un progetto più ampio dedicato al miglioramento degli ambienti ospedalieri pediatrici.

Chi dovrà accedere troverà pareti immerse in un blu che richiama il mare, arricchite da pesci, simpatici sub e altri personaggi dell’oceano con cui poter giocare e fantasticare durante l’attesa, insieme ai volontari che Abeo mette a disposizione all’interno del progetto AbeoPediatrie. La nuova area, pensata per rendere il momento dell’attesa più sereno, è stata progettata con attenzione alle esigenze dei bambini e dei genitori: spazi più ampi, arredi colorati e funzionali, e una disposizione che favorisce calma e sicurezza. Nei giorni scorsi c’è stato il sopralluogo da parte del direttore generale di Asst Anna Gerola, del direttore del reparto di pediatria Silvia Fasoli e del presidente Abeo Vanni Corghi.

“Siamo qui per inaugurare e vedere finito questo lavoro che ancora una volta vede la collaborazione tra Abeo e Asst – commenta Gerola – ringraziamo questa associazione e i volontari che ci sono sempre vicini e rispondono ai bisogni e alle necessità dei nostri piccoli pazienti”.

“Abbiamo fatto questo primo passo di ampliamento e miglioramento del pronto soccorso pediatrico grazie ad Abeo e alla nostra direzione – interviene la dottoressa Fasoli – Ora speriamo che la cosa prosegua e che si possa ultimare il lavoro che abbiamo in mente di fare per i nostri pazienti”.

“Abbiamo raggiunto un altro obiettivo – dichiara Corghi – quello di migliorare l’attività di accoglienza del pronto soccorso pediatrico. È un piccolo passo ma anche grande, per fare sì che i nostri bambini abbiamo una accoglienza migliore di quella che c’era prima. Per noi è un gesto concreto di cura”.

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